That win the best Gli italians a Londra, Thohir da Fazio. Il dio del calcio approverà lo stadio-vagina? Le immagini dei calciatori della Nazionale italiana che bighellonano in quel di Londra sembrano sceneggiate da Beppe Severgnini. I ragazzi si aggirano con i capelli ingellati e l’iPhone costantemente in mano, come “italians” qualsiasi in gita turistica. Pirlo per l’occasione ha deciso di indossare la seconda maglia del Napoli. Mancano soltanto le foto con le guardie della Regina e un tè a mignolo alzato con Antonio Caprarica, ineffabile indossatore di tweed e altri cimeli da luogo comune che solleticano l’esterofilo che alberga in ogni italiano. Leggi Rasoterra di Lanfranco Pace - Arbitro cornuto di Quarantino Fox - Zeru tituli di Maurizio Crippa Jack O'Malley 19 NOV 2013
La maglia di Montolivo e i tuffi di Salerno. Zanetti non smette, Nesta sì. Di nuovo? Ci sono dei cortocircuiti meravigliosi, che solo in Italia possono accadere. Il presidente del Consiglio Enrico Letta, tifoso di quel Milan il cui presidente minaccia di far cadere il suo governo un giorno sì e l’altro no, ha ricevuto in regalo dallo juventino Giletti, durante una trasmissione sul primo canale della tv di stato, una maglia di Montolivo, capitano rossonero noto per avere tradito la Fiorentina qualche anno fa per andare a fare la controfigura nel centrocampo di Allegri. Jack O'Malley 12 NOV 2013
Voi discutete di rigori e Toni, Eriksson tromba come se non ci fosse un domani Gelosa delle goleade a cui la serie A ci ha abituati quest’anno, la Premier si è rifatta con un weekend pazzesco. Sorvolando sulla rete del portiere dello Stoke direttamente su rinvio dopo 14 secondi, buona al massimo per il colonnino di destra di Repubblica.it, e l’esagerato ma giusto 7-0 del City al Norwich, noto con piacere che l’Arsenal ci ha preso gusto: il 2-0 al Liverpool è sintomo di chi ci crede sul serio. Evidentemente i ragazzi di Wenger si sono guardati intorno e, accortisi che quest’anno poche squadre sembrano reggere i loro ritmi, hanno cominciato a vincere e restare in testa. Jack O'Malley 05 NOV 2013
La dieta mancata di Platini, l’amplesso di Mou coi tifosi e il culo della Roma La scorsa settimana ho letto su siti e giornali che in Francia le società di calcio hanno deciso di non far scendere in campo i propri giocatori per il turno di campionato che andrà dal 29 novembre al 1° dicembre. Il gesto eclatante (vi piace quando sono così scontato, vero?) è stato deciso per protesta contro la tassa molto liberale del 75 per cento sulla parte di salario che supera il milione di euro. Lo confesso: sono rimasto sconvolto. Non pensavo che in Francia avessero un campionato di calcio. Jack O'Malley 29 OTT 2013
La triste fine del portiere italiano e l’inizio del polemista indonesiano Non avendo mai avuto il campionato migliore d’Europa, voi italiani avete menato il torrone per una vita con la storia che almeno i vostri portieri erano i migliori, altro che gli inglesi inaffidabili, i tedeschi poco duttili, gli spagnoli inesistenti e i francesi bassi e pelati. Come premio di consolazione vi avrei lasciato più che volentieri la leggenda popolare sull’inossidabile scuola italiana che da generazioni sforna talenti a ripetizione ed è persino in grado di insegnare agli stranieri il mestiere, ma ve la siete bruciata da soli. Leggi anche Una telefonata, il figlio ammazzato, il calcio e lo specchio nero di José Anigo di Ronald Giammò Jack O'Malley 22 OTT 2013
Lasciate in pace Mario Balotelli, piuttosto andate a caccia di volpi La cialtroneria del tritacarne mediatico non ha limiti, e in tempi di sospensione del campionato non c’è vittima migliore di Balotelli per riempire le fiacche pagine sportive. Il metodo è sempre lo stesso: accusarlo di aver fatto qualcosa che secondo i giornali non andava fatto, così da potere alzare il ditino e il sopracciglio, scrivere editoriali pensosi e corretti, lavarsi le coscienze e dormire il sonno dei giusti autoconvincendosi che se le cose vanno male è colpa del ragazzo del Milan. Senza chiedergli il permesso, il giornalista sportivo collettivo nel weekend lo aveva incoronato simbolo della lotta alla camorra, una sorta di Saviano nero con l’accento bresciano e con un fisico migliore. Jack O'Malley 15 OTT 2013
La rinascita italiana di Gervinho e l’esilio britannico di Robert O’Savian Gli intenditori di calcio foglianti non si saranno certamente fatti sfuggire un dettaglio che dice molto, se non tutto, della Premier League e della serie A. In Inghilterra la capolista – seppur in coabitazione con il Liverpool – è l’Arsenal, roba che non si vedeva da parecchio tempo. In Italia, con un gran calcio giocato e con sorpresa di molti, la Roma viaggia in testa, addirittura a punteggio pieno. Cosa hanno in comune i Gunners di Londra e i Lupi della Capitale? Jack O'Malley 08 OTT 2013
Squinzi preoccupato per la stabilità. C’è un nuovo babau pol. corr. Che il cammino di David Moyes sulla panchina dello United non sarebbe stato facile come una discesa sulla fascia di Giggs ai bei tempi, era stato detto da molti. Ma l’umiliazione nel derby di domenica, 4-1 in casa del City senza mai vedere la palla, è inquietante. Non per il risultato in sé – Ferguson ne perse uno per 6-1 in casa propria appena un paio d’anni fa – quanto per il contorno: fino a oggi i nuovi Red Devils non hanno impressionato, dipendono troppo da Van Persie e Rooney e devono patire persino l’umiliazione di vedere l’Arsenal in testa alla classifica. Jack O'Malley 24 SET 2013
Kaká è come la Costa Concordia, "Maracanà" promette di essere un flop molto chic E’ vero, il Crystal Palace non è il Liverpool, ma la vittoria del Manchester United contro i neopromossi Vetrai (questo l’antico soprannome dell’ennesima società di Londra approdata in Premier League) dà a Moyes un po’ più di sicurezza, anche perché arrivata in casa e sotto gli occhi attenti e furbi del grande ex, Alex Ferguson. Moyes, che quest’estate si è mosso sul mercato peggio di Galliani, è rimasto con Rooney in squadra dopo averlo scaricato a parole qualche settimana fa, definendolo riserva di Van Persie. Jack O'Malley 17 SET 2013
Il ritorno di Kaká al Milan è più triste della sconfitta in coppa di Mou Arrivare dopo i migliori è difficile, e l’addio di Ferguson alla panchina del Manchester United è più doloroso del previsto: la squadra con cui il manager scozzese ha scritto la storia del calcio per ora è una compagine forte ma normale: la sconfitta per 1-0 a Liverpool non è scandalosa, ma l’inizio troppo soft della squadra di Moyes ci racconta di una tradizione di vittorie che difficilmente verrà rispettata subito. Forse Ferguson dovrebbe farsi vedere di più, e smetterla di vagare con lo sguardo assente vicino al campo di allenamento chiedendosi: “Perché mi sono fatto scappare Pogba?”. Jack O'Malley 03 SET 2013